Eccomi nuovamente con i 5 punti luce della mia settimana che voglio condividere con te, a questo giro camminiamo in equilibrio tra la profondità e la leggerezza.
L’opera d’arte in cui mi sono immerso
Questa settimana vi porto a riflettere sull’opera “The Eye” della fotografa Federica Belli. Premiata alla Milan Image Art Fair 2021 con il BNL Gruppo BNP Paribas Award, “The Eye” è un autoscatto dove l’artista ci fissa – solo un occhio è visibile – mentre è coricata sul ventre sopra un tavolo.
Il corpo nudo posto sopra un tavolo, e quindi decontestualizzato, ci ricorda come spesso ai nostri giorni la realtà sia straniante, mettendoci di fronte a situazioni dove non esiste un apparente nesso logico tra le cose.
Inoltre la nudità richiama l’intimità, oggi troppo spesso sbandierata sui social senza nessun confine tra ciò che è pubblico e ciò che dobbiamo proteggere per noi stessi.
E in quell’occhio che ci guarda l’artista sembra chiedere di rifletterci affinché possiamo pensare su cosa è logico e cosa intimo per noi.
Il podcast che ho ascoltato col sorriso
Ma vi siete mai chiesti perché quando canticchiamo spesso non usiamo le parole reali della canzone ma un “la-la-la-la…”?
Ecco, esiste un podcast che – con la giusta ironia – risponde a queste domande le cui risposte probabilmente le diamo – erroneamente – per scontate.
Si chiama “Cose molto umane” ed è curato da Gianpiero Kesten che ogni giorno risponde a questi quesiti esistenziali quanto banali, dal “la-la-la” al perché del nome “dollari” o perché le bottigliette del thé freddo hanno il collo largo.
La canzone che mi ha accompagnato
Thé freddo quindi estate quindi voglia di leggerezza. Perché allora non ascoltare “Solta a voz e canta” del trio portoghese Os Azeitonas (Le Olive, tradotto in italiano)?
Perché questa canzone ha un posto speciale nel mio cuore? Oltre alla musicalità portoghese, effervescente ed elegante allo stesso tempo, la canzone riflette sulla necessità di vivere la propria vita senza farsi fagocitare dalla negatività che ci circonda e che attira ulteriore negatività.
Il titolo significa “sciogli la voce e canta”. Di cosa? Di tutto ciò che abbiamo, perché a volte non ce ne accorgiamo chiusi nel buio della tristezza dove – non nascondiamoci – a volte è comodo restare. Ma è uscendo da quel buio, dicendogli con fermezza “addio”.
È estate, è tempo di ballare, gridare, andare. Vivere.
La serie che ho guardato
Quest’estate segna anche il ritorno del tour nelle spiagge di Jovanotti. Mentre la Rai pubblicizza “L’estate adesso”, che racconta il backstage della seconda edizione del tour, sono tornato a riguardare “Non voglio cambiare pianeta”.
Pubblicato su RaiPlay e ora disponibile sul canale YouTube dell’artista, credo sia una delle più belle dichiarazioni d’amore verso la nostra Madre Terra. I tanti momenti di silenzio e solitudine rotti dall’incedere della pedalata, le varie sfaccettature dell’umanità che Jovanotti incontra – dalla popolazione autoctona ai viaggiatori come lui, a tal riguardo bellissimi i primi minuti del quarto episodio – e i flussi di coscienza del cantante: c’è di tutto.
E la forza di questa miniserie – in fin dei conti se fate binge-watching la finite in poco più di 3 ore – sta qui: nella capacità di portarci in sella tra Cile ed Argentina con lui, tra riflessioni alte e scherzi maccheronici. Siamo noi, in bici, in un viaggio verso noi stessi.
La citazione su cui ho riflettuto
“La Marmolada oggi è irriconoscibile rispetto a 20 anni, ci sono i notevoli cambiamenti climatici, questo è il gioco geologico della terra ed è inutile ad andare a cercare responsabilità anche perché il ragionamento geologico è diverso da quello umano” Toni Valeruz, scialpinista (1951-)
La bellezza della luce sta nella possibilità di essere riflessa e sparsa con abbondanza per illuminare sempre di più. Per questo, per portare contenuti sempre più pertinenti ed interessanti aspetto un tuo feedback sul punto luce che più ti ha colpito o meno.
Buon fine settimana.
Kalipè