Venerdì è tempo per i 5 punti luce della mia settimana che voglio condividere con te, questa settimana il focus è sulla realtà digitale.
L’opera d’arte in cui mi sono immerso
Il viaggio nel mondo della realtà digitale inizia con le opere del collettivo KEM, degli ologrammi di organi umani, talvolta rivestiti con una patina dorata o di un colore non loro, come i polmoni blu o il cuore dorato.
Il gruppo di artisti si interroga sul rapporto arte e tecnologia, mai in antitesi nella storia dal loro punto di vista. Ed in effetti con il progredire della conoscenza e delle capacità umane la nostra specie è stata capace di produrre meraviglie sempre nuove ed innovative.
La tecnologia è avanzata così tanto, in tutti i settori, che ora è possibile riprodurre con precisione millimetrica gli organi umani. Così procede KEM che viviseziona il corpo umano e lo proietta. Il collettivo, sul sito ufficiale, si propone come alchimista delle anime, perché in fondo, se l’anima risiede da qualche parte nel corpo, che io riesco a vivisezionare e riprodurre palmo a palmo, non riesco forse a dare una forma all’anima?
Il libro su cui ho meditato
“Gli sdraiati” di Michele Serra racconta, tramite flussi di coscienza, stralci di un ipotetico romanzo e ritratti di vita quotidiana il confronto generazionale tra un padre e un figlio. Il primo è apprensivo verso un figlio che vede “sdraiato” rispetto alla vita e si interroga sulle sue capacità di affrontare le difficoltà della vita con quell’atteggiamento a lui incomprensibile.
Un libro veloce da leggere, magari sotto l’ombrellone, e, perché no, da condividere tra genitori e figli.
La canzone che mi ha accompagnato
Questa settimana le parole non servono. Basta una linea melodica ipnotica, multidimensionale e non terrena. “ologramma ↂ” di MACE prova a trasportarci nel metaverso, in una realtà che non è tangibile ma verso cui l’umanità cammina.
L’ologramma è un’immagine tridimensionale ottenuta dall’interferenza di due fasci laser. Solitamente viene associata alla realtà virtuale, ma la voce – robotica – che introduce i quasi 5 minuti di strumentale ci dice che gli apparteniamo, essendo una parte inseparabile.
Domandiamoci quindi se il nostro essere “digitale” – sui social, nelle foto, nei video e negli avatar che pubblichiamo – è una protrusione di noi o un essere a sé stante che facciamo nostro nel momento in cui lo creiamo. La domanda è sempre quella: “io chi sono?”.
La serie che ho guardato
È “3%” la serie tv che vi consiglio in questo periodo e che ben si sposa con il tema di realtà digitali ed alternative di questo “5 punti luce”. “3%” è una produzione brasiliana, disponibile su Netflix, che racconta le vicende di un gruppo di persone alle prese con il Processo – una serie di sfide volte a selezionare i nuovi abitanti dell’Offshore: il luogo “paradisiaco” dove vive il 3% della popolazione mondiale.
A prendere parte a questo Processo sono gli abitanti dell’Entroterra, il restante 97% della popolazione globale, costretti in quel luogo a vivere in condizioni drammatiche.
In “3%” ci sono elementi che vi ricorderanno serie e film famosi come “Squid Game” e “In Time”, ma rimane una serie distopica che dà tanti spunti di riflessione, anche a non appassionati del genere.
La citazione su cui ho riflettuto
“L’etica cambia con la tecnologia”
Larry Niven, autore di fantascienza (1938-)
La bellezza della luce sta nella possibilità di essere riflessa e sparsa con abbondanza per illuminare sempre di più. Per questo, per portare contenuti sempre più pertinenti ed interessanti aspetto un tuo feedback sul punto luce che più ti ha colpito o meno.
Buon fine settimana.
Kalipè
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