Sempre più spesso ci imbattiamo in una costante ed uniforme tendenza, che si sta consolidando come una consuetudine nel nostro modo di vivere il presente e rapportarci alla realtà.
L’homo deus, per citare Harari, con l’asfissiante ed opprimente mission di piegare la realtà sensibile ed imbrigliare il futuro entro categorie e schemi, a sua volta sta scivolando nel conformismo, intrappolato dentro maschere e modelli che indossa e sveste con una velocità impressionante.
L’essere umano in sostanza, da indossatore di maschere, di pirandelliana memoria, si sta trasformando in un consumatore di identità, da mostrare ai follower, al solo fine di attirare una fugace apparizione e disinteressata attenzione che non sfocia in nessun rapporto umano durevole e produttivo.
Un’abiura sociale che è soprattutto la negazione della giocosa scoperta di se stessi e della capacità personale di fare delle proprie peculiarità e anche debolezze, pietre miliari sulle quali edificare la propria identità, la propria personalità.
Purtroppo però qualcosa è sfuggito, alla nostra società, qualche ingranaggio sembra essersi rotto, tant’è che l’omologazione e l’astrazione, hanno sopraffatto anche quello che è il luogo più sacro, il nostro io, piegato, adattato e soffocato da maschere ed abiti mentali poco originali.
Si sta realizzando in sintesi quella deriva che Pasolini con lucidità focalizzava con queste parole “Io profetizzo l’epoca in cui il nuovo potere utilizzerà le vostre parole libertarie per creare un nuovo potere omologato, per creare una nuova inquisizione, per creare un nuovo conformismo”…
Pertanto, solo innamorandoci e gettandoci nella vita reale, nelle sue cadute e lente risalite, tornando ad ascoltarci e ad osservare, potremmo tornare ad apprezzare il bello e cogliere le sfumature.
Come archeologici del nuovo millennio, alla ricerca delle identità perdute che sono spesso dentro di noi, sepolte da una coltre di inutile conformismo e frivolezza…
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Valentino Cerrone
Irrequieto visionario, giurista atipico, con una passione per gli sport di endurance, la lettura e l’arte. Appena può parte per un nuovo viaggio. Dopo la laurea in Giurisprudenza ed in economia, ha conseguito una specializzazione in Professioni legali internazionali a Strasburgo e un master in Economia e management dell’innovazione sociale. La continua voglia di migliorarsi lo hanno spinto spesso a intraprendere esperienze lavorative all’estero in più ruoli ed aree tematiche (Regolazione, Politiche regionali europee e fondi strutturali, coesione e competitività, innovazione sociale ed economia della cultura). Le sue città preferite sono Napoli, Siviglia, Lisbona.
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