Io credo nel cemento, fondamenta solida dell’umanità
e nel compromesso, di cui son fatte le mie scarpette di gomma dura.
Credo nel diritto, nella norma, nelle forze dell’ordine.
Credo nella forza del dialogo ed in quella delle armi pure io credo,
Credo nella chiarezza, e nel confronto che non teme il conflitto.
Credo nell’ascolto e nell’elaborazione.
Nella velocità di trovare soluzioni io credo.
Io credo nel lavorare con velocità. Nell’efficienza io credo.
Io credo nel pop.
Io credetti e credo la lotta con la pianura, coltivata, trasformata,
solcata da autostrade e da insediamenti produttivi.
Credo nell’impresa, nel libero mercato e nel profitto io credo.
Credo e cedo ai miti dell’estate, ad essi mi arrendo e ne sono felice.
Nel caldo che allevia i miei muscoli da scrivania
e nella spiaggia colma dei miei simili io credo.
Io credo nei miei simili. Tutti non amo ma in loro io credo.
Credo nel dubbio. In tutti i dubbi io credo.
Credo nella parola data. Nel rispetto di tempi ed impegni io credo.
Credo in chi si scusa.
Io credo nel pop.
Credo nel traforo che attraverso tranquillo ogni giorno, determinazione dell’uomo.
Credo nella trasformazione, uso e sfruttamento della natura,
perché un dono va innanzitutto usato per essere rispettato.
Nei talenti non sotterrati io credo.
Credo nella bicicletta,
e per questo anche io ecco credere nei treni e negli aeroplani.
Nella mia automobile a gasolio e nel suo fumo nero io credo.
Io credo nel gasolio
e prima ancora nel motore a scoppio
e prima ancora nella macchina a vapore
e nella ruota che fu. Io quindi credo nel fuoco.
Credo nell’alta velocità, ed in quella che la supererà. Nell’energia io credo.
Credo nei satelliti e nei viaggi spaziali.
Io credo e do ragione all’ultimo che parla. Quasi sempre egli mi convince.
Credo nello Stato democratico.
Io credo nel pop.
Credo nell’Aquafan.
Credo nel mio tempo.
Credo nella civiltà occidentale.
Credo nell’ordine e nel lavoro. Ben fatto, preciso.
Credo nella scrivania pulita.
In tempi e metodi io credo. Credo in Excel.
Io credo nel pop.
Credo nei dinosauri, nella scimmia
e nei pesci miei antenati io credo.
Credo nei miei amici, 24
numero in discesa, trend negativo.
Credo nel cinema. Il Colossal, un biglietto platea, grazie.
Credo nella scoperta, nell’innovazione,
nel miglioramento dei processi, nella qualità controllata.
Io credo nel pop.
Credo nel metodo scientifico, nella plastica e nelle onde radio.
Credo nell’ingegno del lavoro.
Credo nell’industria, grandiosa riduzione delle complessità.
Credo in Massimo Imbrosciano, razionale incremento delle complessità,
unico poeta vivente. Nella sua bellezza io credo.
Credo in Matteo Bordone, in Gianluca Nicoletti.
Io credo fortemente nel movimento terra.
Credo nel turismo di massa e nei musei con la fila,
nei monumenti a pagamento e nelle crociere
nello sci discesa e nei cannoni sparaneve io credo.
Mai fatto crociere e non so sciare, eppure credo.
Io cedo nel pop.
Credo nella forma scritta. Io credo in ciò che scrivo.
Credo nella geometria e nella linea retta, da punto a punto,
nello stop e tiro al volo.
Io credo nel fallo tecnico.
Credo nel perseguimento degli obiettivi, nel lavoro di squadra.
Io credo nella collaborazione.
Credo in chi esprime con moderazione il proprio punto di vista.
In chi cambia punto di vista io credo.
Credo nell’autoironia, nel non prendersi troppo sul serio io credo.
Credo nel sorriso e nelle risate.
Io credo nella moderazione, e in chi crede con discrezione io credo.
Credo nell’educazione, nelle buone maniere e nella temporaneità di ogni principio.
Nell’instabilità di ogni credo io credo
Credo nella leggerezza di ogni ideale.
Credo in chi non ha idoli.
Credo in Dio Padre, quello di Gesù Cristo per la precisione, si sappia.
Io credo nel pop.